Da S. Martino di Castrozza con gli impianti si sale prima a Col Verde poi al Rif. Rosetta (m. 2581). Si seguono le indicazioni per il Passo di Ball, segnavia n. 702 e 715, e poi dal passo in breve si scende nella conca del Rif. Pradidali (m. 2278 – h 2,15). Per tracce di sentiero (n. 739) si passa in una profonda gola tra la Cima di Ball e la cresta rocciosa che si estende verso il Sass Maor ed in poco tempo si arriva all’attacco della ferrata del Porton. L’inizio è molto verticale e permette di alzarsi di 120 metri, poi si obliqua e la via alterna dei traversi a dei ripidi risalti rocciosi. Dopo una discesa esposta e verticale si giunge in un ripido ghiaione sotto la forcella, si risale e si arriva all’ultimo tratto attrezzato che sbuca alla Forcella del Porton (m. 2480 – h 2,00 tot h 4,15). Dalla forcella si prosegue sempre sul 739 in direzione del Rif. del Velo e poco dopo troviamo le prime attrezzature della ferrata. Si scende lungo le pareti di una gola e, sempre in suggestivo ambiente dolomitico, in circa un’ora si raggiunge il Rif. del Velo della Madonna (m. 2358 – h 1,15 tot 5,30). Si scende lungo il sentiero n. 713 che passando dalla Malga Civertaghe ci riporta a S. Martino di Castrozza (m. 1530 h 2,30 tot h 8,00).
Alternativa escursionistica:
Da S. Martino di Castrozza con gli impianti si arriva al Col Verde (m. 1956), da qui sul sentiero n. 701 si sale al Rif. Rosetta (m. 2581 – h 1,30). Si percorre il segnavia n. 702 e si valica il Passo Val di Roda. Si prosegue verso il Rif. Pradidali ma prima, all’altezza del Col dei Becchi, si scende sempre sul 702 in direzione di S. Martino (m. 1530 – h 3,30 tot 5,00).